Una riflessione sul sistema dell'emergenza dell'Alto Frignano
Momento
di confronto costruttivo sul tema dell’emergenza del Frignano martedì 5 agosto a
Sestola, grazie al Sindaco Magnani ospite della serata.
Per
prima cosa vogliamo ringraziare per il sostegno alla nuova organizzazione
dell’emergenza-urgenza del Frignano attiva dal 1 luglio, l’Ordine dei Medici
della provincia di Modena, l’Ordine degli Infermieri della provincia di Modena,
i Comitati Consultivi Misti del distretto e provinciali.
In
particolare l’Ordine dei Medici ieri ha detto molto chiaramente “basta alle
polemiche” e lavoriamo insieme su quella che sarà la sanità della montagna del
futuro.
Giustamente
le persone sono preoccupate, sentendo la voce di chi cerca di diffondere
sfiducia nel sistema.
Lo
diciamo con grande chiarezza e i dati che sono visibili a tutti lo confermano,
non esiste un problema di sicurezza per le persone e per i turisti che vivono
la nostra montagna.
La
nostra rete dei professionisti sta lavorando al meglio e li ringraziamo uno ad
uno con tutte le nostre forze. Ed è fatta da una squadra integrata di
competenze mediche, infermieristiche, dei volontari, tutti appartenenti al
sistema del 118, il vero valore aggiunto in termini di competenze, formazione e
specializzazione ed esperienza. Tutti guidati dal lavoro della Centrale
operativa del 118 (ora anche 112) che coordina tutti gli interventi e che
ricordiamo va sempre chiamata in caso di bisogno.
Rete
fatta di protocolli molto chiari in cui ogni professionista della rete, medico
e infermiere, ha ben chiaro come intervenire in particolare sulle patologie
tempo dipendenti affinché vengono centralizzate nelle strutture ospedaliere in
grado di gestirle nel più breve tempo possibile, l’unico vero obiettivo in
termini di efficacia del sistema.
Non è vero che la nuova organizzazione toglie l’assistenza medica del 118 che rimane invariata rispetto al modello precedente. L’unica differenza è che gli interventi dei medici MET di Fanano li seguiranno direttamente i mezzi avanzati del 118, fatta di medici e infermieri del 118 che intervengono in base alle necessità, garantendo la sicurezza del sistema.
Il monitoraggio dei dati degli interventi dal 1 luglio dice che la maggior parte degli interventi del 118 sono su situazioni a bassa criticità e non si sono registrate problematiche particolari.
Il
tema di fondo è dare una maggiore risposta alla bassa complessità e lo faremo
con l’aiuto della medicina generale, con il nuovo ruolo unico, con una risposta
medica H24, con una apertura degli ambulatori h12 e la risposta dei medici del
ruolo unico della continuità assistenziale dalle 20 alle 8.
Con
una chiara distinzione fra la gestione della bassa complessità fatta dai medici
del ruolo unico della medicina generale e la gestione dell’emergenza fatta dai
professionisti del 118. Questa scelta è fatta proprio per garantire il più alto
livello di sicurezza alle persone.
Sul
tema delle risorse, i MET che prima lavoravano a Fanano sono già stati
integrati quasi tutti nella rete del 118 e dei pronti soccorso della provincia,
in primis quello di Pavullo. Dove c’è un grande bisogno, vista la carenza
nazionale di medici di emergenza, problema che tocca tutta la rete e tutti i pronti
soccorso provinciali, regionali e nazionali.
Sul
tema dell’ascolto e del confronto, faremo, incontri di ascolto e di conoscenza
della rete 118 e della ricchezza delle professioni coinvolte insieme ai
comitati consultivi misti, alle associazioni di cittadini, agli ordini
professionali, ai sindacati.
E
da settembre andremo a scrivere una nuova pagina per la sanità della montagna
andando a lavorare con i sindaci sul progetto montagna per andare ad avere una
visione organica a partire dai bisogni e alle risposte che possiamo dare,
uguali su tutto il territorio della nostra montagna. Sapendo che sono territori
fragili e che dobbiamo investire di più in primis sugli operatori che operano
in questi luoghi.
Solo
guardando al futuro, e non solo gestendo i singoli problemi quotidiani,
possiamo pensare di fare il meglio per le nostre comunità.
PS: qui potete vedere i dati su come stanno i modenesi, con dei trend molto chiari di miglioramento dello stato di salute negli ultimi 30 anni.