Il suono delle bombe

 


Venerdì 14 febbraio a Pavullo ricorderemo le otto vittime del bombardamento del 1945 dell'Ospedale di Pavullo (qui il programma dell'evento).

Inizieremo ascoltando il suono delle bombe di quel tempo. Suono purtroppo ancora oggi esistente in troppe parti del mondo.

Ascoltare quei momenti porta a riflettere sul senso di tutto quello che è avvenuto in quegli istanti e sul senso della vita in generale.

Metteremo una targa sul luogo dell'evento, lungo le scale del nostro Ospedale. E lo facciamo con la volontà che quella diventi una opportunità di riflessione per tutti e in particolare per i nostri ragazzi.

Che spesso sappiamo essere molto più avanti delle generazioni che li hanno preceduti, con una maggiore attenzione a ciò che li circonda, in primis all'ambiente. Nonostante gli adulti continuino a disegnare un mondo lontano dai veri bisogni delle persone. Basato sulla solitudine e sulla sfiducia.

Con un lavoro prezioso da parte delle scuole per andare in direzione ostinata e contraria e Pavullo ne è un esempio.

Ospedale, come luogo di cura, e come luogo di ri-partenza fisica e anche interiore. Luogo in cui ricevere la testimonianza dell'importanza delle relazioni. In primis dei nostri operatori sanitari e anche dei volontari che sono sempre vicini a chi ha bisogno. Con competenza ed empatia e tutti lo testimoniano ogni giorno.

Ospedale che ospita una galleria di opere di artisti del nostro territorio a testimonianza dell'importanza della bellezza, dell'arte e della cultura per la salute delle persone.

Tutte testimonianze di fronte ad un mondo che marcia in senso contrario, dove alcuni "potenti" pensano che la soluzione ai problemi sia tagliare i servizi pubblici. E sappiamo dove questa strada porterà, basta avere pazienza. 

Nel mentre noi continueremo a investire nelle nostre comunità, nelle relazioni e nella sanità e servizi pubblici.

Affinché quel suono delle bombe diventi a tutti sconosciuto.