Le mafie di mezzo - Le molte cose che ci insegna il libro di Vittorio Martone

Le mafie di mezzo - Le molte cose che ci insegna il libro di Vittorio Martone

Molto, dovrebbe essere letto da tutti i dipendenti di una pubblica amministrazione. Racconta quello che non dovrebbe mai accadere, quando l’interesse del cittadino viene messo da parte per favorire interessi privati. E tutto questo avviene mettendo insieme metodo mafioso e intimidatorio con il metodo corruttivo,

Una lezione che Vittorio Martone ci regala e che tutti insieme dobbiamo usare per evitare che simili situazioni possano ripetersi. Questi alcuni dei principali punti da tenere a mente in questa storia:
  • La presenza di una rete che mette insieme politici, imprenditori, funzionari pubblici, criminali, faccendieri, tutti con il fine di sfruttare i bisogni dei cittadini ai propri fini
  • L’uso della cooperazione  per mascherare meccanismi perversi di uso delle risorse pubbliche, con la presenza di “false cooperative”
  • Il tripudio di urgenze: abitative,  dei migranti, dei rifiuti, della pulizia del litorale. Si creava l’urgenza per poter giustificare procedure al di fuori delle normali regole;
  • Proroghe e rinnovi degli affidamenti senza reali giustificazioni
  • Assenza di reali controlli sugli affidamenti degli appalti
  • La mancanza di una reale programmazione dei bisogni
  • Il malfunzionamento endemico delle procedure di assegnazione degli appalti, al di là degli schemi criminali
  • L’assunzione di persone segnalate dagli appartenenti alla rete all’interno delle cooperative che vincevano gli appalti

In generale il lavoro di Martone mostra quanto sia importante leggere in modo approfondito il contesto territoriale e storico in cui questi fenomeni si collocano e quanto sia importante il lavoro di ricerca  e di approfondimento, nella speranza che situazioni simili siano un lontano ricordo.

Chiudiamo con questa frase di Buzzi per una gara del servizio sanitario regionale:

“La gara era chiusa, (non) c’era spazio, siccome sappiamo benissimo che tutte le gare, in Regione, in Comune, insomma, c'è la quota della maggioranza e la quota dell’opposizione, siamo andati (....) per chiedere se ci poteva aiutare nella nostra aspettativa, di essere rispettati” (Tribunale di Roma, 2015c. p. 195 del libro).